Luce d’agosto di William Faulkner – Mattoni Americani 5/6
Analizziamo il capolavoro di un autore Premio Nobel per la Letteratura
Capita che nei discorsi attorno agli autori dei classici non si faccia molto caso al tempo verbale utilizzato e ci si muova in maniera fluida tra passato e presente.
È perfettamente accettabile, quindi, asserire che William Faulkner (1897-1962, Mississippi) è stato uno dei più influenti scrittori americani, così come è altrettanto legittimo affermare che è l’esponente più in vista del Modernismo negli Stati Uniti.
Usare il presente non toglie nulla alla comprensione temporale – è scontato che tra noi e un classico siano trascorsi un bel po’ di anni – e, inoltre, indica in maniera più decisiva che, se l’autore ha sicuramente esalato l’ultimo respiro, al contrario, l’opera letteraria non smette mai di esistere, anzi, rileggendola, si può animare di vita nuova.
DISCLAIMER: Puoi ascoltare l’approfondimento in formato video qui o anche podcast qui o su tutte le piattaforme di ascolto.
Che il passato si compenetri nel presente, poi, è un tratto precipuo di William Faulkner, la cui narrativa è pesantemente condizionata dalla Storia e dall’eredità familiare:
Il passato non è mai morto. Non è nemmeno passato.
Requiem per una monaca (1951)
Oltre alla profondità della dimensione storica – che lo accomuna alla tradizione letteraria sudista con i suoi spettri di schiavitù e razzismo – Faulkner si distingue anche e soprattutto per la sua originalità stilistica e la sua creatività che l’hanno portato a inventare una contea immaginaria, Yoknapatawpha (pronunciata “ioknapatofa”, corrispondente alla zona di Lafayette, sempre in Mississippi) in cui ambientare gran parte dei suoi libri.
La scelta di spostare in una dimensione “fantastica” le sue storie contribuisce a trasportare il lettore in un universo dove sì, regna un realismo crudo e spietato ma, dall’altro lato, porta le narrazioni più vicine alla soglia con il soprannaturale e il mistico. Il fatto che la contea sia immaginaria – e un po’ al di fuori del tempo – permette al lettore di abbandonarsi più facilmente alla metafora e, allo stesso tempo, consente all’autore di estremizzare trame e stati d’animo, mettendo in scena conflitti radicali e tragici1, in pieno stile Gotico Sudista, sottogenere di cui sicuramente Faulkner è il più eminente rappresentante.
Le sue storie acquistano universalità – tanto da fargli conquistare il Premio Nobel per la Letteratura nel 1949 – soprattutto grazie all’abilità nel saper ritrarre la complessità e le contraddizioni dell’animo umano, anche grazie all’uso di tecniche letterarie innovative come il monologo interiore e il flusso di coscienza. Le sue narrazioni non-lineari, dove passato e presente convivono simultaneamente nelle coscienze tormentate dei suoi protagonisti, custodiscono una doppia anima: da un lato il tentativo disperato di far luce negli abissi della psiche, dall’altro la consapevolezza solenne che la vita umana è un enigma.
Tutti questi elementi hanno dato a Faulkner piena immortalità, rendendolo un’ispirazione per le generazioni di scrittori e scrittrici successive e consegnandolo al canone mondiale come un artista capace di attraversare, piegare, scomporre e imbrigliare il tempo, al servizio della Letteratura.
Un autore lontano dagli intellettualismi
La capacità di Faulkner di trascendere il canone letterario e, allo stesso tempo, entrarvi appieno, diventando uno degli scrittori più studiati e longevi dell’Occidente, stupisce ancor di più se analizziamo la sua biografia.
Fun fact: il suo vero nome era Falkner, la u venne aggiunta per errore da uno dei suoi primi editori e lo scrittore decise di tenerlo come nome d’arte.
Per certi versi, si può affermare che, attraverso la sua opera, Faulkner contribuì a riscattare lo stereotipo del simple-minded del Sud, rozzo e non acculturato e riuscì a rivendicare per se stesso una posizione unica nel panorama letterario, perché lontano dagli intellettualismi ma anche capace di andare oltre la semplice cronaca del proprio territorio, introducendo innovazioni stilistiche che portarono a una rinascita letteraria del Sud.