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Grazie per questa newsletter ricca. La discussione attorno agli audiolibri mi sembra cugina di quella attorno agli ebook. Spesso partono entrambe dal presupposto di "vale/non vale" "si può/non si può" che non condivido. Mi convince, invece, il tuo passaggio sull'ascolto passivo e sull'immergersi nella finzione. Le mie abitudini di lettura mi suggeriscono che alcuni formati, per me, funzionano meglio con alcuni generi e caratteristiche. Per la saggistica, ad esempio, noto che il cartaceo mi aiuta a ricordare e a riflettere di più. Per la narrativa breve, l'audio mi garantisce più immersione. L'ebook è diventato il formato misto, particolarmente adatto ai page-turner, ai mattoni e a quei testi dove avere il dizionario a portata di clic si rivela utilissimo. Per questo, penso che ridurre la discussione a una scelta rigida tra cosa "è meglio" e cosa "è peggio" disperda più di un'occasione di riflessione, in primis quella sull'accessibilità dei testi (per cui la preferenza di un formato si rivela tutt'altro che un vezzo).

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Sono molto d’accordo sul fatto che il medium inevitabilmente è anche un messaggio quindi differenziare le letture in base a dove si legge ormai è essenziale. Anche per gli ebook c’è da considerarlo e poi: libri in digitale su pc, tablet, ereader o telefono? Il supporto cambia.

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Ciao, newsletter interessantissima e piena di spunti, grazie mille.

Per quanto riguarda gli audiobook vorrei aggiungere una cosa: sono dislessica e con il tempo ho capito che utilizzando un ereader modificando font e interline, ho meno "problemi" nella lettura ma se al supporto corretto aggiungo anche l'audiolibro per me le lettura diventa moooooolto piú accessibile. Penso soprattutto ai periodi di stanchezza, in cui leggere per me diventa ancora piú complicato.

Aggiungo inoltre che se un libro mi piace particolarmente compro anche il cartaceo e lo tengo in libreira :)

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Esatto! Discorso sull’accessibilità importantissimo :) Inoltre c’è fluidità e continua commistione tra i mezzi perché alla fine se ascolto in audio poi compro o regalo il cartaceo, lo consiglio sui social ecc… crossmedialità pura.

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Jan 12Liked by Ilenia

Il mio genere di conforto è solitamente il giallo/thriller, anche se è sempre più difficile trovarne di davvero belli (o per meglio dire, per 1 buon librone thriller, ne troverai 10 pessimi), ma è solitamente il genere in cui mi butto quando non so assolutamente cosa leggere o sono nel terribile blocco del lettore. Sotto Natale volevo una coccola e mi sono riletta Dieci piccoli indiani, solo per fare un esempio. Proverò la nuova piattaforma per audiolibri, anche se solitamente non fanno per me perché perdo troppo facilmente la concentrazione, ma i 60 gg di prova sembrano allettanti 😊

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Jan 16Liked by Ilenia

Oh, Ilenia, non sai che conforto iniziare una giornata potenzialmente orribile con questa meravigliosa newsletter. Ricca di spunti letterari, ma senza rinunciare all'intrattenimento. Uno dei miei propositi di quest'anno è tentare di leggere con voi i mattoni americani; partirò a breve con Moby Dick (in una vecchia edizione Garzanti, collana "I grandi libri", traduzione Nemi D'Agostino) che papà mi ha prestato dalla sua libreria. Grazie per la compagnia <3

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Grazie per questi consigli! Appena vista su YouTube la conferenza di Luca Briasco, bellissima!!

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Jan 13Liked by Ilenia

Moby Dick letto molti anni fa, nella traduzione di Pavese. Ho sempre sentito un’attrazione particolare per questo libro e quando lo iniziai ero molto intimorita da tutto quello che si sa su questo libro: è lungo, c’è il capitolo sulla cetologia, eccetera…. E invece fu una bella esperienza di lettura. Ricordo la soddisfazione con cui arrivai alla fine! Sono contenta di riprenderlo in mano e approfondire temi che la prima volta mi erano sfuggiti. Mi incuriosisce la possibilità di provare qualche altra traduzione… vedremo. A proposito, per ora lo sto ascoltando in audiolibro, ma sempre con la traduzione di Pavese.

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Secondo me sui classici c’è tutto un discorso precostruito di idee, pregiudizi, credenze che va completamente abbattuto per eliminare timori reverenziali e giudizi spesso infondati! Il percorso dei mattoni serve proprio per questo: avvicinare direttamente al testo, “normalizzandolo”.

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Jan 13Liked by Ilenia

Io ho mollato la serie Tutta la luce che non vediamo dopo la prima puntata perché ho amato molto il libro e non sopportavo di vederlo bistrattato così 😂 nonostante i molti cuori per Louis Hoffmann 🫶

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Jan 13Liked by Ilenia

Anche io ho letto Demon Copperhead a cavallo tra il 2023 e il 2024 e mi ha conquistata. Ho amato gli echi dickensiani nella trama e nei nomi.. avendo già letto David Copperfield ovviamente sapevo già come andava a finire ma questo non ha diminuito il piacere della lettura. Stupendo. Sulla storia tragica dell’Oxycontin è molto interessante il primo capitolo del libro di Francesco Costa “Questa è l’America” di qualche anno fa.

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Grazie, bellissimo numero che rileggerò per i molti spunti e suggerimenti. Per me Tutta la luce che non vediamo, il libro, è stata una delle letture più pesanti di sempre, un no totale, ed è strano perché i Pulitzer di solito incontrano sempre i miei gusti (infatti questo secondo me è anche un buon libro, ma fuori dagli standard Pulitzer).

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