Povere creature e altre amenità – Inside Books #4
Tra la crisi da quarto di secolo e il culto della tristezza, almeno speriamo ancora di leggere libri belli
Quella sopra è stata la mia onesta reazione quando ho saputo che Jannik Sinner ha 22 anni. E proprio negli scorsi giorni io ne ho compiuti 32. Sigh, sob. Sono troppo vecchia persino per avere la crisi da quarto di secolo.
La scorsa settimana ho deciso finalmente di rispondere a uno dei consigli che mi viene richiesto più spesso: che libro leggo se ho 20/30 anni e non so cosa fare della mia vita? Chi cerca una singola via d’uscita può rimanere frustrato dal numero infinito di porte e di possibilità che la letteratura ci spalanca innanzi, ma il bisogno di cercare nelle storie un rispecchiamento delle nostre identità e dei nostri problemi è troppo pressante per poterlo ignorare.
Quindi ecco per voi una lista corposa di romanzi che affrontano il dilemma degli adulti che non si sentono ancora tali in un mondo sempre più liquido e ricco di connessioni ma sempre più povero di legami forti.
Questo filone - che banalmente può essere definito una sorta di romanzo di formazione “tardivo”, dato che lo stato di precarietà adolescenziale ormai è percepibile almeno fino ai 25 anni e oltre - si interseca con il trend già ampiamente strombazzato delle sad hot girl book (anche qui infatti l’età delle protagoniste è la stessa).
Non mi dilungherò perché ne ho già parlato ma segnalo un titolo di recente pubblicazione: Sad girl, la ragazza come teoria di Sara Marzullo. Non si capisce bene se sia un saggio o autofiction o un ibrido (quanto odio questo modo di comunicare senza chiarezza). Sembra comunque interessante. Se l’avete letto, fatevi avanti. L’autrice indaga l’ossessione sociale e culturale verso le giovani donne: “dal capitale erotico al business sempre rinnovato delle pop star, dall’industria della prima persona al tema dominante della ragazza scomparsa, questo libro smonta gli archetipi e gli stereotipi che plasmano le ragazze condizionandone i comportamenti e l’educazione sentimentale e sessuale”.
Sempre sul tema del “culto della tristezza”, in questo articolo la scrittrice Leslie Jamison esplora le origini del “tropo della donna afflitta” da Sylvia Plath e Jean Rhys a Joan Didion.
Se invece la tristezza ve la volete tenere stretta, The Atlantic ha preparato una lista concisa di libri perfetti per quando vi serve un bel pianterello.
Le storie e la letteratura però non servono solo per ritrovare quello che ci affligge ma anche per scoprire nuove meraviglie o per inventarle. A partire dalla lingua che usiamo. Se ne parla in questo articolo di Ralph Keyes su quanto sia antica l’arte di creare neologismi per gli scrittori.
Qualcuno si ricorderà che nella mia vita precedente avevo già trattato la questione sulla creatività lessicale in letteratura nel quinto episodio del podcast La linguacciuta, in cui partivo dai “cetriolonzoli” del GGG di Roald Dahl e arrivavo con un volo pindarico al magnifico “almosting” di James Joyce. “Quasendo” - dalla traduzione italiana dell’Ulisse - non è poi un termine adattissimo per la crisi di un quarto di secolo a cui accennavamo poco fa?
Se vi mancano queste tematiche - vi capisco - consiglio di ascoltare L’invasione, un podcast de Il Post sull’indoeuropeo, la lingua originaria da cui derivano le innumerevoli lingue oggi parlate da metà della popolazione (3 miliardi di persone). A condurre la conversazione il giornalista Luca Misculin e il ricercatore e docente di glottologia Riccardo Ginevra. Adesso provate a dire velocemente e per tre volte consecutive la parola glottologia allo specchio senza fare casino. Provate, dai.
Editoria e dintorni
È nata Ne/oN Libri, il nuovo imprint delle Edizioni E/O dedicato alla narrativa fantastica e di genere. Sì, neanch’io sapevo cosa fosse un imprint prima di googolarlo.
Sono felice che la narrativa di genere - a cui E/O si è già accostata, persino con formule coraggiose come la saga dell’Attraversaspecchi - abbia ormai un rilievo speciale nel mainstream, dopo anni di emarginazione. Mi rincuora anche che il marchio sarà diretto da Marco Rana e Chiara Reali, due personalità forti dell’editoria che vengono dall’esperienza per certi aspetti “inedita” (nel modo di comunicare e vendere i libri, quanto meno) propria di Oscar Vault.
Onestamente dal comunicato stampa e dai vari annunci sul nuovo formato editoriale si capisce ancora molto poco - tanto che si sfiora pure la supercazzola qua e là - quindi non ci resta che attendere i primi titoli in arrivo a settembre 2024. Avevo già segnato Juniper & Thorne in tempi non sospetti perché è una lettura stregata a tinte gotiche perciò evviva! Più informazioni su: @neonlibri.
Tra le uscite editoriali vi segnalo una nuova collana per i libri immortali di James Baldwin, edita da Fandango a febbraio. Si tratta di nuove edizioni che vogliono riportare in libreria tutta l’attualità del pensiero profondamente democratico di questo grande autore del Novecento.
Se vi state chiedendo a cosa serve di tanto in tanto recuperare vecchi titoli dal catalogo per dargli una nuova veste grafica e quindi una nuova possibilità in libreria, beh, forse dovrei farvi vedere una cosa.
È saggio ricordare che qualche volta i romanzi davvero importanti - originali, rivoluzionari, finanche geniali - non vanno facilmente k.o. al primo round. Il ciclo di vita di un libro non è sempre di due settimane. Un’altra lezione è che i piccoli editori talvolta scovano delle perle, addossandosi anche dei rischi economici, per poi passare inuditi e inosservati dal mercato. Sempre Marcos y Marcos aveva portato per la prima volta Emmanuel Carrère in Italia, ma anche lì non ricevettero esattamente applausi scroscianti dal pubblico.
Fa piacere comunque che quel gran romanzo che è Povere creature sia stato ripubblicato da Safarà, un altro editore indipendente che sta giustamente raccogliendo i frutti dell’investimento.
Invece quali titoli inediti ci aspettano in libreria? Come al solito, non sto dietro a tutte le novità. Ma tengo d’occhio:
Le nostri mogli negli abissi di Julia Armfield per Bompiani. Questo titolo era ovunque all’estero, soprattutto su booktube, e dalla trama possiamo aspettarci un thriller introspettivo? A me ispira, il design della copertina è stupendo.
Dopo il successo de La straniera, il 5 marzo torna in libreria la scrittrice Claudia Durastanti con Missitalia, romanzone di 400 pagine che racconta l’esistenza di tre donne audaci, vissute in epoche diverse, nel Sud Italia.
I have some questions for you di Rebecca Makkai (già autrice de I grandi sognatori) arriva a marzo per Bollati Boringhieri.
Sempre a Marzo per Oscar Vault esce un fantasy assurdo che aspettavo da tempo ovvero Her Majesty’s Royal Coven di Juno Dawson. Quattro ragazzine si preparano a giurare fedeltà alla Congrega fondata dalla Regina Elisabetta I, un dipartimento governativo segreto che utilizza la magia per scopi politici. Nonostante la trama altisonante, i riferimenti sono ultra pop, il tono di voce salace e sboccato.
Per altre chiacchiere sulle uscite più attese e in generale sulla mia lista di libri da leggere quest’anno, vi rimando all’ultimo video uscito sul canale con i miei piani per il 2024.
Era meglio il libro
Sul film di Yorgos Lanthimos, Povere creature, con un’istrionica Emma Stone, è già stato detto tantissimo. Io mi ritrovo nelle parole della critica Marina Pierri che scrive: “Tutto sommato, e mio malgrado, non l’ho trovato un ottimo adattamento: la voce di Bella, che su carta è limpida e restituisce la dimensione di un arco di trasformazione complesso, è assente in questa trasposizione audiovisiva, così come la maturazione della sua forma scritta che fa da traino e architrave all’intera storia (una storia politica)”. Ma il vero problema di questo film secondo me è che non fa ridere, non è così spumeggiante e beffardo come l’anarchico romanzo di Gray. Sulla vita e la poetica dell’autore, vi rimando al sito dei suoi archivi che rappresentano appieno lo spirito delle sue opere e racchiudono materiali meravigliosi.
Si è puntato, forse anche giustamente visti i tempi che corrono, su un’impalcatura visiva maestosa e volutamente ingombrante a cui si delega molto dell’originalità e della fantasiosità della storia. Purtroppo a scapito di una sceneggiatura traballante e aneddotica. Detto ciò, ovviamente lo riguarderei. Ovviamente capisco il valore dell’opera. E sì, certo, sto sognando maniche a sbuffo.
Per altro, sapevate che Lanthimos è già da tempo a lavoro su un adattamento cinematografico del libro Il mio anno di riposo e oblio di Ottessa Moshfegh? Non c’è, però, ancora una data di uscita.
Nella mia watchlist di febbraio c’è la miniserie in otto episodi della Rai, diretta da Francesca Archibugi con Jasmine Trinca, tratta dal romanzo La storia di Elsa Morante. Sapevo già che il libro fosse stato un grande successo commerciale (oltre che di critica) ma non che avesse venduto 600.000 copie! È un’enormità. L’ho scoperto da questo reel di Comodino, il podcast sui libri de Il Post.
Che si legge?
Se state approfittando degli sconti Adelphi (il 20% fino al 18 febbraio), forse ho un’altra chicca da farvi aggiungere al carrello. Un romanzo brevissimo - appena 100 pagine - che racconta dell’inquieta infatuazione di una giovane collegiale per una sua compagna di corso. Una storia allusiva posata sul piano della malinconia, pur non mancando mai di suggerire la gelida cattiveria che governa i rapporti umani. I beati anni del castigo di Fleur Jaeggy lascia intendere una concezione del mondo essenziale, manichea. L’esistenza scorre tra dominati e dominanti, tra obbedienza e dominio. È un enigma che non dovete azzardarvi a risolvere, è un sogno velato da incubo, una narrazione che turba mentre vi seduce grazie una scrittura magnificamente decadente.
Tutt’altro che conturbante è invece l’esperienza di ascolto de Gli aghi d’oro di Michael McDowell, arrivato in audiolibro il 2 febbraio, letto da Antonella Civale. Il che è un bene perché lo sto ascoltando per puro intrattenimento - come la saga di Blackwater che, però, non mi aveva rapito - per immergermi in un mondo noto e d’atmosfera: la New York criminale di inizio Novecento che come ambientazione mi è assai più congeniale. Nella scorsa rassegna parlavamo del piacere delle storie, del conforto del già noto. Ecco. Qui c’è, per ora.
Ricorrenze illustri
Il 3 febbraio 1874 nasceva Gertrude Stein, scrittrice e mecenate statunitense, famosa per aver accolto nel suo salotto parigino i maggiori intellettuali del tempo (da Hemingway a Fitzgerald, da Picasso a Matisse) e dato impulso con la sua attività allo sviluppo dell’arte e della letteratura modernista. Qui un ritratto che celebra i 150 anni dalla sua nascita. Sarà anche il caso di rivedere per la millesima volta Midnight in Paris? O di rileggere Festa Mobile? Forse sì.
Appuntamenti e miscellanea
Ci vediamo a Cavriago Legge, domani? Qui tutte le informazioni sui miei interventi. Sarò lì tutta la giornata e tutti gli incontri sono gratuiti e accessibili.
Il 20 febbraio, al Teatro Elfo Puccini di Milano, assisteremo insieme allo spettacolo di Elio De Capitani, tratto da Moby Dick. C’è uno sconto speciale per il gruppo di lettura dei Mattoni Americani, l’avevo segnalato anche nella scorsa newsletter ma c’era il link sbagliato (abbiate pazienza). Lo rimetto qui.
Abbiamo annunciato un nuovo ritiro di lettura in montagna con Ecoway Travel, ma purtroppo è già sold out! Lo segnalo per chi sta chiedendo informazioni privatamente a me o all’agenzia. Vi prometto che ne faremo tanti altri. Volete sapere come funziona un ritiro di lettura? Qui e qui degli assaggi.
Vi ricordo infine la promozione di Bookbeat per ottenere 60 giorni di ascolto gratuito su audiolibri e podcast. Qui per attivare il servizio.
E anche oggi scriviamo poco domani. Come sempre, buone letture!
Se hai dei suggerimenti su tematiche da affrontare, libri, meme e/o dritte di ogni tipo, scrivimi pure sui miei account social. Se vuoi informazioni sull’abbonamento scrivi a: info@nredizioni.it
Ho amato il film di Povere creature ma non ho letto il libro quindi non posso fare un confronto. Mi incuriosisce ma non c’è (salvo mio errore) la versione digitale (e lo spazio sulla mia libreria si fa sempre più ristretto). Quindi sono indecisa se acquistare o meno la copia cartacea.
Molto interessante il tuo punto di vista su Povere Creature, ho visto/ascoltato diverse recensioni, ma nessuna di persone che avevano anche letto il libro. Ora so cosa aspettarmi in entrambe le versioni. Sono molto contenta anche di sapere che ci saranno altri ritiri di lettura, non ho potuto prenotare questo perché quel fine settimana è il compleanno di mia mamma… però ci sarò a teatro! Grazie ancora per l’opportunità!