Di qua dal paradiso di F. S. Fitzgerald – Mattoni Americani 4/6
Per decifrare il mito di Fitzgerald, un’analisi del suo romanzo d’esordio, il libro-manifesto dei ruggenti anni Venti
L’ultimo dei romantici, il divo dimenticato, il cantore dell’età del jazz, l’altra metà di Zelda Sayre con cui formava una coppia maledetta, lo scrittore geniale con un debole per l’autodistruzione, lo sceneggiatore di Hollywood dal talento sprecato, l’alcolizzato, il più brillante tra i dissipatori, l’autore del perfetto grande romanzo americano.
Francis Scott Fitzgerald nella sua breve vita – muore a 44 anni di crepacuore – fu tutto questo, e molto altro. Ma per decifrare il mito, dobbiamo partire dall’inizio, leggendo il suo romanzo d’esordio, Di qua dal paradiso, un libro dalla carica esplosiva che cambiò la vita del suo autore, lanciandolo nel firmamento della letteratura mondiale.
Come riuscì un esordiente di soli 23 anni a scandalizzare l’opinione pubblica e a far andare esaurita la prima tiratura del suo primo romanzo in sole ventiquattro ore?
Scopriamolo nell’approfondimento a lui dedicato che potete continuare a leggere di seguito oppure ascoltare in formato podcast (sì, anche su Spotify) o ancora vederlo in formato video qui sotto:
Per agevolare la navigazione, ho creato l’indice dell’approfondimento:
1.0 Il romanzo-manifesto dell’età del jazz: contesto culturale e politico
2.0 La composizione e la struttura del testo: un nuovo romanzo di formazione
3.0 La nascita dell’identità moderna: chi è Amory? Tra autobiografia e fiction
4.0 L’invenzione della giovinezza
5.0 La concezione moderna di amore e sesso: tra trasgressione e convenzionalità
6.0 Il tema della perdita nella narrazione di Fitzgerald tra desiderio e malinconia
7.0 La scelta di uno stile lirico e irriverente
8.0 Successo e fallimento nella vita e nella narrativa di Fitzgerald
1.0 Il romanzo-manifesto dell’età del jazz
La gioventù è come avere un grosso piatto di caramelle. I sentimentali pensano di voler restare nello stato puro e semplice in cui erano prima di mangiare le caramelle. In realtà non vogliono questo. Vorrebbero soltanto provare di nuovo il piacere di mangiarle tutte (…) Io non voglio indietro la mia giovinezza. Voglio il piacere di perderla di nuovo.
Di qua dal paradiso, F. S. Fitzgerald
Destinato a diventare il romanzo-manifesto che immortalò lo spirito della giovinezza nell’età del jazz, Di qua dal paradiso (1920) non poté che essere un’opera radicalmente contraddittoria e inquieta, come la gioventù che rappresentava e di cui riuscì a cogliere i tratti essenziali: la fame di ribellione, l’atteggiamento esibizionistico, la relativa promiscuità, i nuovi modi di parlare e di danzare ma anche una corazza di finta disinvoltura che celava l’insicurezza e il terrore di una generazione che aveva assistito o vissuto in prima persona gli orrori della Prima guerra mondiale.
In effetti, è come se questa euforia collettiva e questa bramosia nel vivere il momento presente, senza lasciarsi scappare alcuna opportunità di fare festa, andasse in qualche modo a compensare l’angoscia crescente per un futuro incerto.
La sensazione è che nel forsennato primo Dopoguerra tutti fossero impegnati in una folle corsa per saggiare i confini della realtà che, evidentemente, si erano ormai spostati al di là del prestabilito. Anzi, è come se gli individui si sentissero continuamente autorizzati a vivere esperienze al limite, proprio per capire dove si fosse spostata la frontiera del proibito.
Impegnati a rispondere alla domanda “fin dove potremmo spingerci ora che tutto è cambiato?”, un’intera generazione di giovani si ribellò al codice morale, ormai inadeguato a rispondere alle esigenze di un’epoca magica dove l’impossibile era diventato reale, in cui le strade erano sempre illuminate, le donne potevano portare capelli e gonne sempre più corti e baciare senza sosta chi si desiderava. Pare, infatti, che il prodotto più importante di quegli anni fu proprio la capacità di desiderare illimitatamente. Sono gli anni in cui il consumismo portò alla nascita della pubblicità e al dominio dell’immagine.
Fitzgerald (1896, St. Paul, Minnesota – 1940, Hollywood, California) ebbe il merito di essere uno dei pionieri a inserire come materiale narrativo il nuovo paradigma – di cui lui stesso faceva parte – che vedeva i giovani in aperta rivolta contro il vecchio ordine e ingaggiavano una lotta chiassosa contro il conformismo, la bigotteria della tradizione vittoriana, i rituali religiosi e i tabù sessuali della cultura puritana, a suon di “petting parties”, di sbronze e totale diserzione dagli obblighi della vita adulta.
In Di qua dal paradiso, uno dei primi college novel statunitensi, Fitzgerald rappresentò esplicitamente la vita – fino a quel momento segreta – delle “flapper e dei filosofi” (come recita il titolo di una sua raccolta di racconti), modelli di adolescenti impertinenti, prodotti dal suffragismo e della relativa indipendenza economica delle donne, ma anche dalla secolarizzazione della società, dal materialismo e dalle crescente importanza destinata al look e all’apparenza.
Nell’èra del Proibizionismo, Fitzgerald non si fece problemi a presentare ai lettori ragazze dell’alta borghesia che si lasciavano baciare in pubblico (per il 1920 un atto sessuale esplicito) senza anello al dito, ballando fino a notte inoltrata e ragazzi che tracannavano whiskey. Questo era il ritratto – scioccante per la generazione di adulti che li aveva cresciuti – di una gioventù che si ritrovò con: “tutti gli dèi morti, tutte le guerre combattute, tutte le fedi nell’uomo scosse”.
Qui per un approfondimento sul clima politico americano dell’epoca
2.0 La composizione e la struttura del testo: un nuovo romanzo di formazione
Largamente ispirato agli anni di formazione di Fitzgerald, Di qua dal paradiso segue la crescita di Amory Blaine, un ragazzo vanitoso e sensibile, a partire dalla sua infanzia con una madre instabile – Beatrice – proseguendo durante gli anni del college a Princeton e della Prima guerra mondiale, per poi concludersi quando il protagonista raggiungerà una fittizia e vacillante maturità, intorno ai vent’anni.