Una settimana difficile per l’editoria italiana – Inside Books #17
La sete di gogna pubblica porta sempre a cercare un’unica testa da dileggiare per un po’, per poi passare alla successiva indignazione e dimenticarsi tutto
Piccolo suggerimento: in fondo alla newsletter ci sono degli appuntamenti e delle promozioni che sono certa ti interesseranno, quindi arriva fino in fondo prima di chiudere.
In questa settimana di shitstorm, post infuocati e mobilitazione social, che mi accingo a raccontarvi, è un bene ricondividere per prima cosa le illustrazioni di Tom Gauld per rasserenare gli animi e aprire più libri.
Chiara Valerio, scrittrice e direttrice editoriale della Fiera romana Più Libri Più Liberi, ha avuto una brutta settimana, ma anche l’editoria nel suo complesso, non se l’è passata tanto bene.
Come ha spiegato Vera Gheno, si è deciso di dedicare anche questa edizione a Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio nel 2023, ma è stato anche invitato lo scrittore Leonardo Caffo, accusato di maltrattamenti alla ex-compagna e attualmente sotto processo, a promuovere il suo libro edito da Raffaello Cortina. In seguito alle proteste e al dissenso, manifestatosi soprattutto sui social, Caffo stesso ha inviato una lettera alla direzione per comunicare che non avrebbe più partecipato; lettera che è stata letta sui social di Valerio, la quale non solo ha dato ampio spazio alle ragioni di Caffo, che si dipinge come una vittima della censura, ma ha anche deciso di non ritirare l’invito e di presentare comunque il libro da sola alla fiera, difendendo le sue scelte come un esercizio del libero pensiero nel rispetto del principio di presunzione di innocenza.
È importante ricordare che nessuno avrebbe impedito a Caffo di presenziare, e quindi di esprimere le sue opinioni (cosa che per altro fa sui suoi social quotidianamente), ma si è solo sottolineata la profonda incoerenza dell’invito rispetto alle intenzioni “morali” della dedica e si è messo in luce – particolare, secondo me, non di infima rilevanza - il legame amicale tra Valerio e Caffo. Il dubbio che questa vicenda sia inquinata dai personalismi, infatti, viene. Quindi è anche inutile tirare in ballo il discorso giuridico, perché qui c’entra soprattutto un pessimo tempismo, malgovernato dalla direzione.
Sebbene la posizione di Valerio risponda sicuramente alle necessità di tutelare le esigenze dell’editore PAGANTE, paradossalmente questa ostinazione – mostrata anche in diretta nella trasmissione televisiva Propaganda Live su La7 – si è ritorta contro gli interessi di tutti gli attori commerciali in gioco, vista l’enorme pubblicità negativa ricevuta e il boicottaggio di diversi altri autori e autrici che avrebbero dovuto animare l’evento. PLPL, infatti, non è una manifestazione culturale gratuita ma una fiera commerciale, dove gli editori investono perché si aspettano un ritorno in termini di vendite e visibilità.
Oltre a questi grossolani errori di comunicazione, si è aggiunto anche un attacco piccato di Nadia Fusini, il cui lavoro intellettuale su Virginia Woolf pare sia stato utilizzato a sua insaputa per un’operazione commerciale di Repubblica in cui Chiara Valerio ha avuto un ruolo rilevante.
Quello che c’è di brutto in tutta questa faccenda è il quadro fosco che emerge di come gli eventi e le manifestazioni culturali siano spesso gestiti a livello comunicativo ed editoriale, ovvero con un profondo distacco da quella che è la sensibilità popolare, con una sorta di indifferenza e quasi snobismo verso la possibilità di fare dei passi indietro quando a chiederlo sono le persone comuni, la difficoltà di produrre scuse (che sono state tardive e timide) e di andare oltre le logiche “amichettiste”.
Concordo sul fatto, però, che la sete di gogna pubblica porta sempre a cercare un’unica testa da dileggiare per un po’, per poi passare alla successiva indignazione e dimenticarsi tutto. Abbiamo scoperto che le persone sono imperfette e commettono errori, bene. Si può anche manifestare e capire insieme il da farsi, senza sfoderare il peggio di noi stessi.
Lamentarsi di queste dinamiche da stadio è senz’altro logico ma non è una scusa per non entrare nel merito delle questioni: l’editoria è un mondo chiuso dove l’aria è viziata? Sì. Non ci si può lagnare se ogni tanto si decide di aprire le finestre (possibilmente senza buttare di sotto qualcuno e nei limiti del rispetto reciproco).
Passando ad argomenti più allegri, l’autunno di novità editoriali è stato molto soddisfacente, a mio parere. Una stagione di libri ambiziosi di cui vi parlo nell’ultimo video:
Pensate che io abbia letto tanto? Purtroppo nessuno di quei libri era nella mia TBR, ovvero la lista impossibile e improbabile che avevo stilato all’inizio dell’anno con i miei propositi di lettura. Mi sento sempre più così.
Nella pila di libri di cui parlo c’è anche L’impulso di Yuknavitch, qui una riflessione sulla pregnanza della fantascienza all’interno del romanzo, a firma di Nicoletta Vallorani.
Tra le novità editoriali, oltre a Intermezzo (la mia recensione qui) c’è di più:
Romanzo fluviale di 1300 pagine, appena uscito per Einaudi Stile Libero: Diluvio di Stephen Markley sembra il libro perfetto per chi soffre di eco-ansia e medita un ritiro spirituale nei boschi di una decina di giorni per evitare le feste di Capodanno;
Thrillerone multi-pov con al centro tanti segreti di famiglia. SAY. NO. MORE. Il dio dei boschi di Liz Moore è in libreria per NN Editore.
Considerate già comprato dalla sottoscritta questo cofanetto della Saga dell’Attraversaspecchi, edito da Ne/On
Se siete più team #mattonirussi potrebbe invece interessarvi quest’altro cofanetto de I demoni, con nuova traduzione di Guercetti. In dubbio su come pronunciare il nome di Dostoevskij? Ci pensa lei.
Quanto sono importanti gli incipit in un romanzo? Tanto, spiegato da un editor.
È stata Zelda a scrivere Il Grande Gatsby? No, ma c’è un fondo di verità.
Vi chiedete mai come e perché appuntare i libri che leggiamo? Io sì, ve ne ho parlato qui.
Buoni motivi per leggere Giuseppe Pontiggia (Veronica è bravissima).
Il romanzo del XX secolo è un genere?
A Elsa Morante ci sono voluti nove anni per scrivere L’isola di Arturo (che belle le storie dietro ai libri).
Cosa si dice di Wicked, film tratto dal musical, a sua volta tratto dal romanzo di Gregory Maguire, a sua volta riscrittura de Il Mago di Oz, che al mercato mio padre comprò? Sì, il fenomeno è enorme e multisfaccettato. Io lessi anni e anni fa il libro che non mi lasciò particolari brividi dal punto di vista letterario, ma l’idea era grandiosa. Mi potrei innamorare ora dopo tanto tempo? Forse.
Appuntamenti passati, imminenti e futuri
Andiamo a New York insieme? Librerie, biblioteche e i bagel migliori della città. No, non è un sogno ma il tour a cui abbiamo pensato insieme a Ecoway per la primavera del 2025. Ci si prenota qui.
A BookCity sono stata ospite a BFF, l’evento de Il Libraio – che ha festeggiato i suoi 10 anni di attività, descrivendo i tanti cambiamenti editoriali nel corso di questi anni – in cui si è discusso di come i social abbiano completamente sparigliato le carte del mercato (a proposito di aprire le finestre per far circolare l’aria). Anche se sappiamo che le piattaforme non sono sempre così sfavillanti come, invece, erano i nostri outfit sul palco. Per ammirarli, qui un breve resoconto fotografico degli eventi dell’ultimo mese. Su TikTok (per chi lo usa, con buona pace della sempre cara Fusini di cui ho letto un libro bellissimo su Anna Karenina recentemente) ci sono anche dei mini vlog.
Io volo in Giappone per i prossimi dieci giorni, ma venerdì prossimo arriva uno speciale dei Mattoni Americani dedicato a Richard Yates e la short story. Ricordatevi di abbonarti per leggerlo:
Ah, se vivete a Catania, intanto cominciate a segnare in agenda il 27 dicembre. Io ve l’ho detto.
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27 dicembre ci sonooo 😍