La vita è ciò che accade mentre aspettiamo altro – Inside Books #14
Del fenomeno Sally Rooney, dell’hype editoriale e della capacità degli scrittori di farsi ascoltare
L’intermezzo è un brano posto tra due movimenti in musica e a teatro. Può anche indicare un pasto leggero servito tra due portate. O ancora una pausa, un momento di riflessione, un intervallo.
Più semplicemente: è quello che ci succede mentre aspettiamo qualcos’altro. La vita accade anche mentre noi stiamo fermi, sembra essere questo il messaggio tra le righe che consegna Rooney all’interno del suo nuovo, attesissimo romanzo che ho già divorato, gustandomi ogni singola pagina.
Al centro due fratelli – Peter e Ivan, che hanno da poco perso il padre –, al margine, tante donne che ci sono sempre state – come Sylvia, l’ex storica di Peter – o che sono appena arrivate, senza bussare, nelle loro vite, come Naomi (una camgirl di 23 anni con cui si frequenta Peter) e Margareth, una donna separata dal marito alcolista e di cui si innamorerà il molto più giovane Ivan, mentre cerca di recuperare la sua carriera da giocatore di scacchi. Ed è qui che l’intermezzo si fa ancora più interessante perché con questo termine ci si riferisce anche a una mossa scacchistica imprevista che costringe l’avversario a trovare in maniera rapida una nuova tattica di gioco.
Ed è quello che delicatamente ma intensamente fa Rooney. Invita i suoi personaggi a vivere fuori dalle convenzioni, a saper abbracciare l’estasi, il dolore, la gioia del momento presente. È il libro più commovente dell’autrice, ha poche sbavature, è un dialogo continuo, un flusso di coscienza staccato – per proseguire la metafora musicale – che va a intermittenza ma non si arresta mai. Peccato per un singolo personaggio stonato (Naomi) rispetto a tutti gli altri che invece si incastrano benissimo al classico gioco di simmetrie e asimmetrie, di equilibrismi e manipolazioni che Rooney imbastisce da sempre per le sue narrazioni, creando schemi geometrici tra il vecchio e il nuovo, tra le generazioni, tra i generi ma anche corrispondenze impreviste e nuove soluzioni che accendono l’immaginazione dei suoi lettori.
È il libro dell’autunno. Lo stanno leggendo tutti, tanti ne sono infastiditi, l’hype e il marketing rovinano la lettura, dicono. Forse sì, forse invece è bello poter condividere – nell’epoca delle nicchie, della solitudine mostruosa e delle realtà parallele – lo stesso evento, un’emozione civile, corale, dignitosa verso la lettura. È un’allucinazione collettiva? Non so, io ho cercato di indagare qui il fenomeno Rooney.
Il suo impegno sociale nel dibattito pubblico è vacuo e di facciata, dicono. A me sembra che il nostro distacco dal politico sia così grande che abbiamo delegato agli scrittori il compito di risolvere problemi di cui è responsabile la classe politica. Gli scrittori circoscrivono i temi più pressanti per le vite delle persone, non devono proporre alternative percorribili, devono ispirare i lettori a immaginarsele. È a questo che serve la fiction, non a sopperire alla mancanza di agenda della politica.
Credo che siamo andati oltre l’interrogativo su perché Rooney piaccia tanto. Perché è un’intellettuale. Perché vive la contemporaneità e ne parla. In questi termini. Perché emoziona e provoca. Perché è qui, ora, perché è tangibile. E così lo sono i suoi personaggi, ci parlano, ci dicono qualcosa sulla nostra generazione, forse qualcosa di spiacevole, di disturbante, qualcosa su quanto siamo irresoluti, ansiosi, apatici. Ma è qualcosa che ci aiuta ad abitare il nostro tempo, non tanti scrittori ne sono capaci. Intendo, è capace di dire qualcosa di rilevante, di farsi ascoltare nell’epoca dell’irrilevanza.
Editoria e dintorni
Non si vive di sole Rooney, l’autunno editoriale è gravido di novità per l’ultima parte dell’anno, quella in cui si cerca di far scoppiare i colpi più assordanti durante la lunga campagna che porta al Natale aka l’unico momento in cui poter trascinare i non lettori o i lettori occasionali in libreria. Si deve battere cassa per mantenere in vita il pachiderma ansimante dell’editoria. Quindi non stupisce che siano TANTI i titoli a pioverci addosso.
E se non vi bastasse l’elenco che seguirà sulle novità più interessanti, ho anche pubblicato un video con tanti consigli tematici per la stagione!
Irene Solà, autrice catalana torna in libreria con un romanzo neogotico (anche se c’è chi rimpiange il suo esordio), insieme a Eliza Clark, scrittrice molto nota all’estero per il suo Boy Parts (annoverato tra i sad hot girl books) ma che arriva in Italia per Bollati Boringhieri con uno pseudo true crime che ricorda l’esperimento portato avanti da Rebecca Makkai.
C’è sempre la certezza del Premio Nobel Olga Tokarczuk che ci delizia con una raccolta di saggi sul ruolo cruciale della letteratura. Il tenero narratore – che rientra appieno nella categoria books on books – mette al centro la complessità del mondo contemporaneo e la crescente interconnessione dell’umanità. “Una straordinaria testimonianza dell’attività di scrittrice e dell’anima di attivista impegnata su numerosi temi sociali e ambientali”. In wishlist, subito.
Cercate qualcosa di simile a Wellness (che sì, è tornato disponibile dappertutto online e offline)? È uscito Caledonian Road di Andrew O’Hagan, autore scozzese già molto amato. Anche qui una famiglia che sembra avere tutto ma a cui manca decisamente qualcosa. Ma c’è anche Luminosa, un esordio su una setta salutista, la skincare, gli influencer e delle pubbliche relazioni da incubo. Nel romanzo del senior editor di Lit Hub, Jessie Gaynor, si indaga nei lati oscuri del benessere e dell’ossessione verso il proprio aspetto.
Nuova prova di scrittura per Giulia Caminito con Il male che non c’è che, anche questa volta, racconta la sua generazione, “che non ha subìto guerre o privazioni materiali ma ha avuto in sorte la solitudine della Rete e della precarietà”. Tema fondamentale del libro: l’ipocondria.
Atteso ritorno anche per Valentina D’Urbano, autrice di cui avevo già apprezzato le doti narrative in Tre gocce d’acqua. Nel nuovo romanzo, Figlia del temporale, sembra che abbia alzato l’asticella, scegliendo un soggetto ambizioso: una ragazzina cresce in Albania negli anni Settanta, rifiutando il matrimonio combinato e diventando una “burrnesh”, una vergine giurata.
La stagione autunnale chiama letture inquietanti quindi vi segnalo anche tre novità “spooky”. Innanzitutto, L’insaziabile di A.K. Blakemore, una scrittrice che attinge dalla Storia per regalarci narrazioni disturbanti, già autrice de Le streghe di Manning Tree.
In ambito più schiettamente fantasy, arrivano a fine ottobre Juniper&Thorn di Ava Reid per il marchio Ne/oN (dopo mille annunciazioni, li vediamo all’opera) e Nettle and Bone di T. Kingfisher per Mondadori. A proposito di letteratura fantastica, è anche arrivato il sequel di Vita Nostra, uno dei libri più assurdi che abbia mai letto. Un dark academia diverso dal solito, scritto da un duo di coniugi, i Djacenko.
Per la sezione premi sono stati pubblicati due titoli che sono finiti nella longlist del Booker di quest’anno: James di Percival Everett e Amici di una vita di Hisham Matar.
Cosa dire se non:
Miscellanea
Che si faccia un altro adattamento cinematografico di Cime Tempestose è già abbastanza incomprensibile, ma che poi il casting comprenda Margot Robbie e Jacob Elordi, ha lasciato molti ancora più sgomenti. Ricordiamo sempre a tutti che Heathcliff non è mai stato bianco. E nemmeno così alto. No, non è una questione di cultura woke. Il tema etnico e razziale nel romanzo di Brontë è cruciale, eliminarlo significa depotenziare l’opera e snaturare il personaggio.
Il tema della sostenibilità non è nuovo in editoria, adesso si pensa a rendere i libri più leggeri con una peculiare “cura dimagrante”.
Le novità editoriali possono travolgerci, ogni tanto fa bene ricordare anche scrittori e scrittrici che stanno ai margini. Qui una lista di 20 personalità letterarie ingiustamente poco note al grande pubblico.
Una prestigiosa biblioteca portoghese è abitata da una colonia di pipistrelli.
Appuntamenti
Il weekend del 12 e del 13 ottobre si svolgerà a Torino la XXVII edizione di Portici di carta, oltre 2 km di bancarelle e librerie affiancheranno la vostra passeggiata sotto i portici di Via Roma, da Piazza Castello a Piazza Carlo Felice. Tantissimi libri usati e nuovi. Io ci sarò sabato!
L’8 ottobre vi consiglio di collegarvi alla trasmissione di Radio Deejay, Say Waad? per sentirmi balbettare di libri e condivisione.
Volevo ringraziarvi tantissimo per la calorosa accoglienza riservata al reading journal in libreria e online!
L’abbiamo presentato alla Mondadori del Duomo a Milano e seguiranno a breve tantissimi altri eventi. In particolare, potete già appuntare il 9 novembre a Torino e il 16 novembre sempre a Milano. A dicembre invece si vola a Catania e, cascasse il mondo, organizzeremo qualcosa anche lì.
Tra il gruppo di lettura in libreria dove maciniamo tappe su tappe e l’uscita di questo progetto, ho avuto la conferma ulteriore che i libri cementano i legami con le persone e costruiscono fortezze inespugnabili.
Grazie per tutte le pagine che stiamo voltando insieme 🎈
Se hai dei suggerimenti su tematiche da affrontare, libri, meme e/o dritte di ogni tipo, scrivimi pure sui miei account social. Se vuoi informazioni sull’abbonamento scrivi a: info@nredizioni.it
A proposito del nuovo adattamento di Cime Tempestose mi sembra evidente che abbiano dato al direttore casting l’obiettivo “fatturato”, piuttosto che “fedeltà al testo”😄 se lo avessero fatto un paio d’anni fa probabilmente Heathcliff sarebbe stato Timothée😄 però propongo di andare a vederlo tutti insieme con il gruppo di lettura per poi dissarlo in pizzeria, scatenatissimi 😄