I like big books and I cannot lie – Inside Books #22
Perché siamo così attratti dai libri lunghi? E perché gli scrittori più bravi sono tutti del segno dell’acquario?
Riflettendo sulla pila di libri presente sul mio comodino, non ho potuto fare a meno di notare la mia predilezione per i “big books”: che siano classici o libri contemporanei, poco cambia.
(Per dire, adesso ho in lettura un libro mastodontico: Il giorno dell’ape di Paul Murray, un romanzo familiare nevrotico alla Franzen sulle disgrazie della “fu” classe media, scivolata in una precarietà economica ed emotiva. Ovviamente bellissimo).
Mi sono chiesta i motivi della mia preferenza per i “giganti”:
se parliamo di romanzi, avere più pagine a disposizione per trascinare il lettore nel proprio universo narrativo è certamente un vantaggio (anche se non è una regola stentorea);
affezionarsi a personaggi e storie richiede tempo, non solo il tempo investito nella lettura, ma anche il tempo che la nostra mente dedica al romanzo, anche quando non lo stiamo leggendo. Per esempio, quando siamo in metro e fantastichiamo sulle azioni che i personaggi compiranno o non; quando siamo in ufficio e non vediamo l’ora di tornare a casa per scoprire cosa succederà, ecc.
in un momento in cui qualsiasi cosa dura pochissimo – dalle vacanze di un weekend, all’intrattenimento “mordi e fuggi” di un reel – è confortante immergersi in storie che ci fanno compagnia per più tempo.
Sono tutti elementi che è difficile – ma non impossibile – trovare in letture brevi. Attenzione: non voglio demonizzare i racconti, le novelle o qualsiasi altro tipo di narrazione concisa, rispetto a quelle fluviali. Anzi, ci vuole una tecnica infallibile per addensare la propria scrittura, eliminare tutto ciò che è superfluo e lasciare l’essenziale in un testo. Lo dice bene Piperno in questo reel in cui spiega “l’illusione di semplicità” che crea Carver con la sua prosa.
Sto, però, constatando amaramente che anche in letteratura si va alla ricerca esasperata della brevità, persino quando non è presente naturalmente nell’indole di chi scrive o di chi legge. Le ragioni? Per mancanza di tempo, per cercare di leggere più libri, per sentirsi “impegnati” nella lettura senza però lo spettro del fallimento che si palesa quando abbandoniamo a metà tomi troppo voluminosi. Per carità, non è sbagliato preferire una lettura corta perché si sa che si avranno più probabilità di portarla a termine, ma dov’è finito il gusto di leggere?
Meglio leggere un mattone gigantesco che ci regali eterna soddisfazione anziché metterlo da parte per cinque letture brevi ma che non ci regaleranno lo stesso. Ripeto: non è una questione di qualità superiore dei libri lunghi (per niente), si tratta di una tendenza, secondo me, dannosa: quella di ottimizzare le proprie letture in base al tempo a disposizione o al numero di libri letti. Quando il criterio dovrebbe essere solo quello del nostro appagamento.
Quanti di voi sono spaventati o intimoriti dal cominciare a leggere un libro voluminoso perché sono preoccupati di doverlo abbandonare per via del lavoro o, in generale, di una vita troppo frenetica? Se sì, ho qualche consiglio per voi. Ne ho parlato nell’ultimo video uscito sul canale, ma anche qui spenderò due parole su una speciale qualità che possiedono i libri: quella di poter malleare il tempo.
Il bello della lettura è che può farci dimenticare l’orologio per farci viaggiare in un tempo parallelo, quello dell’immaginazione e della riflessione. Uno spazio contemplativo dove le ore passano senza nemmeno farci caso. Dobbiamo recuperare quella sensazione quando leggiamo, è questo il metro di giudizio unico per proseguire o meno la lettura di un libro.
Ricorrenze illustri
La scorsa settimana ho compiuto 33 anni ma, come potete immaginare, non è questa la ricorrenza da omaggiare, bensì il compleanno di esimi scrittori con cui ho il piacere di condividere il segno zodiacale: l’acquario (qualcuno lo scrive anche senza la c, io ancora non me la sento di abbandonarla).
Ho scoperto che questo segno “contende al Cancro il primato dell’elenco più corposo e ricco di autori che hanno fatto la storia della letteratura mondiale”. Estrosi, originali, empatici, anticonformisti, altruisti e sempre fuori dagli schemi. Ehi, non sono io a dirmelo da sola, lo dice l’Oroscopo! Anche voi usate sempre questa scusa per complimentarvi con voi stessi o, viceversa, scusare ogni vostro comportamento negativo? Ecco, forse dovremmo smetterla.
Ma che voi crediate o meno agli astri, potete festeggiare ugualmente la nascita di Paul Auster (Newark, 3 febbraio 1947), Virginia Woolf (Londra, 25 gennaio 1882), Edith Wharton (New York, 24 gennaio 1862), Colette (Saint-Sauveur-en-Puisaye, 28 gennaio 1873). Ma anche quella di Olga Tokarczuk (Sulechów, 29 gennaio 1962) e Toni Morrison (Lorain, 18 febbraio 1931).
Qui l’omaggio di Siri Hustvedt a Paul, di qualche giorno fa, se volete piangere.
Editoria e dintorni
Mi ricordo i tempi in cui si snobbava Dan Brown perché troppo commerciale. Eravamo dei cretini, pensando a cosa è diventato commerciale oggi. Ad avercene di thriller così. Fortunatamente Rizzoli ha annunciato che in autunno – il 9 settembre, in contemporanea mondiale – ritornerà in libreria con il suo personaggio più amato: Robert Langdon, già protagonista del Il codice da Vinci, Angeli e Demoni, Origin e ora del nuovo The Secret of Secrets, ambientato nella Praga magica!
A proposito di grandi ritorni, è uscito anche il nuovo romanzo di Veronica Roth (famosa per la saga di Divergent che io ho sempre ignorato, non sbagliando, credo), Quando sei tra i corvi. Qui si abbandona l’immaginario distopico a favore del folklore russo e della leggenda di Baba Jaga (qualcuno ha detto Grishaverse?). M’ispira parecchio, edito da Mondadori.
Francesco Piccolo analizza gli assunti teorici del maschile attraverso i personaggi della letteratura italiana nel suo nuovo libro, Son qui: m’ammazzi.
Sempre per la categoria “libri sui libri”, è uscito Outsiders di Lyndall Gordon (già biografa di Charlotte Brontë) che in questo volume racconta le storie di cinque romanziere – Mary Shelley, Emily Brontë, George Eliot, Olive Schreiner, Virginia Woolf – e dei loro libri. Mentre La Tartaruga, casa editrice femminista, pubblica un saggio di Benedetta Centovalli su Emily Dickinson, Nella stanza di Emily.
(Non) disponibile è un titolo che mi ha colpito subito perché è anche l’aspirazione di ogni giorno della mia vita, oltre che l’esordio atteso in Italia di Madeleine Gray. “Un romanzo che racconta con un sarcasmo irresistibile l’avere vent’anni e la ricerca di sé, processo che spesso e volentieri passa anche attraverso l’esperienza – a volte tragica – dell’amore”. Allerta nuovo “sad hot girl book”?
È nata la Tomodachi Press, casa editrice indipendente, fondata dai creator Dario Moccia, Davide Masella e Mangaka96 che si occuperà verticalmente di “carte collezionabili, libri illustrati, fumetti e giochi da tavolo”. Un bel segnale per la creator economy, troppo spesso additata come inconcludente o instabile.
Un nuovo capitolo per il Premio Strega che annuncia una nuova assegnazione dedicata alla Saggistica. Per annunciarlo si serve delle parole di Maria Bellonci, madrina del Premio, in Pubblici Segreti: “La speculazione scientifica e l’arte sono attività affini, entrambe impegnate nella ricerca della verità e figlie dell'immaginazione creatrice”.
Mondadori Studios ha indetto un concorso per ricercare nuovi lettori di audiolibri, si chiama Senti chi legge, qui tutte le informazioni! Se avessi una dizione decente, mi candiderei SUBITO.
Appuntamenti
È finalmente online il calendario degli appuntamenti in libreria per i Mattoni Italiani! La prossima settimana aprono le iscrizioni, HOLD TIGHT!
Fino al 15 aprile, la Kasa dei libri a Milano, un posto splendido di cui vi ho parlato qui, ospita una mostra gratuita dedicata a Pasolini. Tenete d’occhio la loro pagina Instagram perché ci sono a disposizione anche visite guidate (sempre gratis), io ne ho approfittato per il mio compleanno e vi assicuro che vale la pena sentire il racconto di chi l’ha allestita.
Il 20 febbraio a Casa Bellonci (a Roma) si parla de L’isola di Arturo di Elsa Morante con Elena Stancanelli e Elena Radonicich per il gruppo di lettura Nove Tazzine, dedicato alle scrittrici italiane del Novecento.
Dal 14 al 16 febbraio tornano I boreali, il festival dedicato alla cultura del Nord Europa ideato dalla casa editrice Iperborea, che si terrà al Teatro Franco Parenti e a Il cinemino di Milano.
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Buone letture!
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Grazie mille per il codice sconto Storytel🥰
Condivido generalmente la predilezione per romanzi lunghi nei quali immergersi per giorni diventando compagni dei personaggi. È anche vero che indipendentemente dalla lettura intesa come performance, nella vita quotidiana non sempre si riesce a ritagliarsi il tempo che un big Book richiede e piuttosto che rischiare di non guastarselo, si opta per qualcosa di più breve.