Le letture migliori (e le peggiori) del 2024 – Inside Books #19
Le mie personali liste di top e flop dell’anno appena trascorso
Anche se mancano ancora due preziosissimi giorni di vacanza al termine dell’anno, mi accingo a fare ugualmente il bilancio delle letture di questo 2024, perché poi, lo sappiamo, dal 1° gennaio non interesserà più a nessuno, dato che tutti saremo proiettati sui buoni propositi del 2025 (e sui nuovi Mattoni).
Per ragioni di sintesi, ho stilato una lista di dieci titoli in rappresentanza delle letture migliori dell’anno, e un’altra selezione dedicata invece alle dieci delusioni letterarie del 2024.
I Mattoni Americani sono esclusi – altrimenti ci sarebbero solo classici nelle mie liste (ehehe) – ma se volete una tier list commentata sul programma, lo trovate qui.
Iniziamo dal meglio!
Amici di una vita di Hisham Matar
Il 17 aprile 1984 a Londra, durante una manifestazione pacifica contro il regime di Gheddafi, dall’interno dell’ambasciata libica arrivano degli spari di una mitragliatrice che colpiscono la folla, causando la morte di una poliziotta e il ferimento di undici persone. Tra loro ci sono Khaled, narratore e protagonista della storia, e il suo amico Mustafa, entrambi studenti a Edimburgo e grandi amici. Questo evento cambierà il corso delle loro vite e della loro amicizia ma soprattutto decreterà il loro esilio dalla madrepatria, la Libia, per motivi politici. Questo è un romanzo superlativo su cosa significhi non poter tornare a casa e doversene costruire un’altra con materiali di fortuna. È un libro sulla provvisorietà delle vite dei rifugiati, sulla scissione interiore di chiunque sia andato via dal Paese in cui è nato e sul suo perdurante senso di perdita. Chi va via dalla propria terra vive con i fantasmi della vita che avrebbe potuto avere, lo spettro della persona che sarebbe potuto diventare lo accompagna sempre e il peso di quell’esistenza mai realizzata diventa parte del proprio vissuto. Quando il luogo che ci ha visto nascere è irrimediabilmente precluso, la sola casa che ci resta è nel petto ben noto degli amici. Struggente, malinconico, intimista. Mai vittimistico. Leggetelo.
Povere creature di Alasdair Gray
So che pensate di conoscere la storia perché avete visto il film ma, fidatevi, è un’altra esperienza (senza contare che il libro prosegue per altre 150 pagine, che la pellicola ha ignorato). È la storia composita, scoppiettante, provocatoria di Bella Baxter, esperimento frankenstiano di corpo riportato in vita dopo la morte. Sebbene fisicamente adulta, deve ricominciare a imparare tutto quello che c’è da sapere sul mondo (che è un posto decisamente complicato e strambo) ma, interrogandosi con un candore stupefacente sul perché la società tardovittoriana funzioni in un modo così crudele e illogico, Bella spingerà le persone attorno a lei a mettere in dubbio e a riconsiderare gli stereotipi sessisti e classisti e le gerarchie crudeli con cui abbiamo ordinato la realtà. È una satira irriverente che riesce a divertire e, allo stesso tempo, a intrigare anche i lettori più colti con i suoi meccanismi narrativi postmodernisti e raffinati. Una lettura matta per i nostri tempi impazziti.
Wellness di Nathan Hill
Cos’è cambiato dagli anni Novanta ai giorni nostri? Nathan Hill ce lo racconta attraverso la storia di un matrimonio, quello di Elizabeth e Jack, una coppia “normale” e straordinaria, che attraversa tre decenni tra crisi e riconciliazioni, ideali e disillusioni, amore e abitudine. È uno di quei grandi romanzi americani – che qualcuno dava per morti – con l’ambizione di spiegare la società occidentale scissa tra complottismi, sentimenti antiscientifici, radicalismo politico, individualismo forsennato e in rotta con gli ideali del liberalismo. Avvertenze: colpirà proprio nei punti più fragili del nostro ego.
Intermezzo di Sally Rooney
Cosa c’è di meglio di un romanzo che ti catapulta nelle menti vorticose di personaggi rotti, incastrati nei loro lutti e nelle loro partite a scacchi impossibili da vincere? Cosa c’è di meglio di un romanzo che ti fa dimenticare completamente di te stesso per tre giorni, salvo poi accorgerti, una volta chiuso il libro, che ha parlato tutto il tempo alla tua povera anima ferita dalla perdita e dal disamore? È intrigante, è sexy, è anticonvenzionale. Intermezzo parla di cosa significa scegliere per essere felici e non per essere socialmente integrati. Ho inzuppato tutte le pagine di questo romanzo con le mie lacrime. Ne ho parlato diffusamente qui.I falsari di Andre Gide
Quando sei giovane, ogni azione ti fa sembrare un truffatore, un falsario. Ogni atteggiamento rischia di diventare una posa, ogni emozione rischia di traboccare e diventare melodramma, ogni frase ci segna per sempre. Andre Gide è un maestro nel mostrare tutte le fragilità e tutte le spacconerie dell’adolescenza in un classico che non è invecchiato di un giorno.Demon Copperhead di Barbara Kingsolver
La corsa a perdifiato di un protagonista – modellato sulla vitalità e l’ingenuità dei protagonisti di Dickens – verso una vita migliore rispetto a quella che il destino ha scelto per lui. Demon Copperhead, infatti, nasce negli Appalachi meridionali, in una roulotte, da una madre single e tossicodipendente: il suo destino sembra già scritto ma questo romanzo è tutto tranne che prevedibile. Vincitore del Pulitzer nel 2023, il romanzo di Kingsolver è uno di quei libri che esercitano la sacrosanta abilità di commuovere senza manipolare, di denunciare situazioni sociali critiche (e molto attuali, come l’epidemia di oppioidi statunitense) senza retorica e spiegoni, di emozionare in maniera sincera e autentica. Lo ha detto anche Stephen King: “questo è storytelling al suo meglio”.Le nostre mogli negli abissi di Julia Armfield
Non fatevi ingannare dalla trama misteriosa, questo è un romanzo sull’elaborazione di un lutto. Non solo per la perdita di qualcuno ma anche per la perdita di una parte di noi stessi, quando dobbiamo dire addio a una storia d’amore, a una persona a noi cara, a chiunque ci stia lasciando. Per farlo, Armfield, che è un’autrice di un’intelligenza narrativa rara, usa una metafora fantastica. La protagonista, che riemerge in superficie dopo mesi e mesi intrappolata in un sottomarino durante una missione subacquea andata male, inizia a cambiare. Il suo corpo muta, sta per diventare qualcos’altro. Sua moglie, nonché narratrice del romanzo, la assiste, semi impotente. Un body horror intimista e delicato, una lettura originale e malinconica.Missitalia di Claudia Durastanti
Un romanzo eccedente, quello di Durastanti. Ricco di metafore, con una struttura stratificata, diviso in tre parti, pieno di protagoniste e punti di vista, con ambientazioni diverse, in contesti storici diversi. Inizia in Basilicata, alla fine dell’Ottocento, termina sulla Luna in un futuro prossimo. È difficile riuscire a perimetrare il territorio su cui si espande, è un libro cangiante, magmatico e labirintico sul nostro rapporto con il passato, con la nostra terra natìa, sulle nostre origini.Biografia di X di Catherine Lacey
Un romanzo metaletterario e metastorico, ma anche distopico, biografico, epistolare, satirico, rivoluzionario. È il tentativo di fare un ritratto di un’artista della controcultura americana degli anni Settanta. Solo che non sono proprio gli anni Settanta che conosciamo, sono un po’ diversi. All’autrice piace giocare con la Storia, con il lettore, con la verità. Tutti mentono, il punto di vista è fazioso, c’è solo da perdersi per ritrovarsi. Una bellissima riflessione sull’identità, come fardello e come ancora di ogni individuo.Le fantastiche avventure di Cavalier & Clay di Michael Chabon
Vincitore del premio Pulitzer nel 2001, il libro è ambientato principalmente in una New York magica (sì, è uno di quei libri ambientati nella City) e segue le vicende di due cugini: Josef Kavalier, un disegnatore ed escapista ceco, e Sam Clay, uno scrittore e sceneggiatore di Brooklyn, entrambi ebrei, prima, durante e dopo la Seconda guerra mondiale. L’unione dei loro nomi – Kavalier&Clay – diventa un brand, un duo artistico celeberrimo nell’Età d’Oro del fumetto ma, tristemente, anche durante un’epoca di razzismo e omofobia che inciderà parecchio sulle loro vite private. È un romanzone postmodernista, come non se ne scrivono più, che mescola Storia e Mito e che coniuga una comicità scoppiettante con una trama fortemente drammatica.
Una menzione d’onore per:
gli ultimi due volumi della Trilogia di Tokyo di David Peace, lo scrittore crime più ipnotico, originale e terrificante che possiate mai leggere;
La magia dei momenti no di Allison Espach, una commedia romantica luminosa, intelligente e soprattutto spiritosa che si legge come si leggono i romanzi ben scritti: con piacere;
una serie di romanzi illuminanti sulla condizione femminile, ambientati in epoche diverse, in paesi diversi e con stili diversi ma comunque tutti riuscitissimi: Cheri di Colette, Il gruppo di Mary McCarthy, Dalla parte di lei di Alba De Cespedes e Rinascimento privato di Maria Bellonci;
Rouge di Mona Awad, per la categoria sempre cara di protagoniste unhinged o, come piace dire a me, “scoppiate male”.
Quali sono invece i romanzi più deludenti di questo 2024?
Ahimè, mi tocca stilare anche la flop 10 ma con un’importante premessa: non si tratta assolutamente di libri brutti ma semplicemente di libri che mi hanno deluso, perché non hanno rispettato le alte aspettative che riponevo in loro. Non v’ingrugnate.
Il dio dei boschi di Liz Moore
Mi era stato promesso un thrillerone sulla scomparsa di una ragazza proveniente da una famiglia ricca sfondata e piena di segreti, in un territorio remoto degli Stati Uniti. Invece, per quanto scritto con una scorrevolezza invidiabile, mi sono ritrovata per le mani una storia che fino a metà procede spedita, ma poi si perde in una marea di punti di vista non eccelsi e un intreccio prevedibile che si riconduce al filone abusato “eat the rich”, senza aggiungere nulla. Inoltre, mi era stata promessa una prosa letteraria ma, per quanto più che buona, non la definirei tale.A certain hunger, un insaziabile appetito di Chelsea G. Summers
American Psycho ma con protagonista una donna. Peccato che manchi lo stile di Ellis, l’effetto sorpresa e le cose interessanti da dire. Si può essere pretenziosi ma intriganti. Non si può essere affettati e anche noiosissimi. Questo è un crimine.La scuola per le buone madri di Jessamine Chan
La trama di questo distopico con al centro una riflessione intelligente sulla maternità e sull’eterna sorveglianza imposta alle madri è uno spunto superlativo. E non è scritto affatto male. Purtroppo, però, ci sono numerosi problemi di ritmo: risulta ripetitivo e sfilacciato, la sensazione che rimane è quella di inconcludenza, non di angoscia e catarsi finale (come dovrebbe avvenire per romanzi siffatti). Un gran peccato ma teniamo d’occhio l’autrice perché il materiale narrativo è eccellente.L’impulso di Lydia Yuknavitch
Yuknavitch è un’autrice di un’intensità impareggiabile. Ma in questo romanzo ce n’è troppa. È infarcito di storie, manca di unità, c’è un ingombrante e goffo sermone politico in ogni capitolo… insomma, è eccessivo. Ma rimane un ambizioso romanzo antologico che ho tutto sommato apprezzato. Continuo a pensare che abbia fatto di meglio con Il libro di Joan, sempre restando nell’ambito della speculative fiction.Posto sbagliato, momento sbagliato di Gillian McAllister
Un thriller in cui il tempo scorre alla rovescia, anziché andare avanti le indagini tornano indietro e si procede a ritroso nell’ordine degli eventi per un meccanismo narrativo che attinge al soprannaturale. Spunto ottimo, svolgimento tedioso, con protagonista senza caratteristiche degne di nota da riferire e una retorica sulla maternità a tratti nauseante. Abbiamo capito che l’amore delle madri è più forte di tutto ma si poteva spiegare anche in meno pagine, a mio parere.La congregazione reale di sua maestà di Juno Dawson
Era partito bene questo urban fantasy ispirato a Harry Potter, ma in una chiave satirica e decisamente più progressista e dalla comicità esuberante. Per qualche motivo, però, si è deciso di buttare tutto in caciara dalla seconda metà in poi e far diventare il tutto una banalissima allegoria sul bene che trionfa sul male, sulle vittime che si rialzano schioccando le dita e senza un briciolo di ambiguità. Ho capito che sono io ad aver preso troppo sul serio la storia che nasce come una parodia, ma mi aspettavo meno stereotipi visto che la premessa del libro era proprio quella di combatterli.Tutto è meraviglia di Ann Napolitano
Una soap opera familiare. Per carità, a volte servono. Altre volte invece non servono.Ho qualche domanda da farti di Rebecca Makkai
Basta crime che ripetono sempre le stesse cose, per favore. Sì, anche se li ha scritti un’autrice di una bravura straordinaria come Makkai. Rimane sempre quello che è: un genere che non ha più niente da dire che non sia già stato detto.McGlue di Ottessa Moshfegh
Moshfegh ha scritto di meglio dopo McGlue. L’impressione è che la storia sia salpata ma anche naufragata da qualche parte nell’oceano.Gli aghi d’oro di Michael McDowell
Sono io, probabilmente. Perché McDowell giustamente è sempre lo stesso autore di sempre. Sono io che mi ostino a cercare di farmi piacere la narrazione stereotipata di super donne cattive che commettono crimini da super donne cattive con un tocco di gore e horror anni Ottanta. Perché, nonostante la patina estetica che si è scelto di dare alle nuove edizioni dei suoi romanzi che ricordano dei classici senza tempo, si tratta di una letteratura che, secondo me, è invecchiata malissimo.
Ecco qui. Questo era il mio bilancio ma sono curiosa di sapere i vostri!
Nel frattempo, non posso che augurarvi buoni propositi di lettura per l’anno che verrà!
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Colgo l'occasione di questo post di fine anno per fare i miei complimenti a Ilenia per l'eccellente qualità della newsletter. Gli approfondimenti sono sempre impeccabili e articoli come questo offrono spunti e idee davvero stimolanti. Sono felice di aver appena rinnovato l'abbonamento e non vedo l'ora di godermi altri 12 mesi di contenuti straordinari. Un augurio a Ilenia e a tutti noi per un 2025 ricco di letture avvincenti!
Mi sono iscritta alla tua newsletter un paio di giorni fa ( dopo aver letto la versione gratuita per un anno intero, ed essermi resa piacevolmente conto delle mia costanza 😂 ), e posso dire di aver fatto la scelta giusta ✨ arricchente, di intrattenimento, colma di spunti e di nuovo sapere, è davvero un piacere per me Ilenia ✨ dopo questo doveroso incipit, tra i libri da te citati nella tua top ten, ho Intermezzo che mi aspetta nella libreria da qualche giorno, e devo dire che la Rooney è stata una delle scoperte letterarie più belle per me negli ultimi anni, quindi mi auguro che anche questo ultimo libro mi sorprenda, chissà, magari ancor più degli altri ( l’unico che non mi ha spostato di troppo, è stato Persone Normali. Ho amato invece Parlarne tra amici e Dove sei, mondo bello ). Un caro augurio per l’inizio dell’anno nuovo, corro ad aggiungere titoli alle mie wishlist libresche 😂