L’estate – un po’ come il periodo natalizio – è il momento in cui noi lettori pensiamo, e pianifichiamo, di leggere di più. Parte il toto-mattoni, si fanno programmi di lettura ottimistici, per non dire deliranti, si mette l’e-reader in valigia per paura di terminare tutto ciò che ci si era portati dietro. Sappiamo che funziona così, è anche il bello di aspettare le vacanze e credere di potersi finalmente dedicare a ciò che amiamo. Per carità, di solito funziona. Come ogni anno, infatti, anch’io ho fatto una lista di libri che vorrei leggere, e anche una selezione di letture che consiglio proprio per l’estate.
Eppure, se non funzionasse? Può capitare di leggere di meno o di non leggere affatto durante le ferie per via di stanchezza, imprevisti, senso di affaticamento o semplice distrazione e incapacità di concentrarsi.
Perché viviamo con un senso di fallimento il fatto di non riuscire a leggere persino in vacanza, quando il tempo aumenta e siamo meno stressati? A parte che non è sempre così, i viaggi sono stressanti, specialmente se lo si fa in famiglia. E poi, forse il problema è proprio questo.
Se aspettiamo tutto l’anno per leggerci un romanzo sotto l’ombrellone, è probabile che sia più difficile farlo, o perché abbiamo alzato eccessivamente le aspettative o perché siamo “poco allenati” alla lettura che diventa, anziché un’attività e un piacere quotidiano, la solita performance e il solito compito per casa che viviamo con affaticamento e sentimento di sopraffazione.
Se ci rammarichiamo di non poter leggere tanto durante le ferie è perché stiamo progressivamente leggendo meno in generale, durante il resto dell’anno! La soluzione non è, quindi, dannarsi l’anima e mettersi un cilicio con le punte delle penne stilografiche. Bensì, quello di rendere la lettura un’abitudine durante il resto dell’anno, in modo che se si passa un breve periodo (le vacanze durano sempre troppo poco) senza farlo, non pesa neanche un po’. Quindi, meno sensi di colpa, e più pragmatismo. Trovate un libro che vi piaccia e passateci mezz’ora al giorno insieme, il resto viene da sé.
L’estate passatela a mollo o a schiarirvi il cervello in montagna, riposatevi e non pensate al miglioramento e al perfezionamento di voi stessi. Per quello c’è settembre. Al limite, potete provare gli audiolibri (qui la solita prova gratuita estesa di ascolto su Storytel).
A questo proposito, potrebbe essere terapeutico “ricominciare” la routine leggendo L’arte della gioia di Goliarda Sapienza, quarta tappa dei nostri Mattoni Italiani. È un romanzo sulla libertà assoluta: erotica, politica, personale, sociale. Non dovete condividere le idee della protagonista, Modesta, ma potete comunque osservare la sua esistenza incandescente. L’esercizio dell’indipendenza altrui è sempre un buon esempio.
Se, invece, per voi la vacanza consiste nel circondarsi letteralmente dai libri, qui trovate 10 mete di viaggio “bookish” in giro per il mondo. E qui 10 hotel iper-letterari in cui soggiornare.
Editoria e dintorni
Torna in libreria per Feltrinelli Il villaggio di Stepancikovo e i suoi abitanti di Dostoevskij, uno dei suoi romanzi più inaspettatamente spassosi, con un proto-uomo del sottosuolo. Vi prego, leggetelo.
È uscito il programma della nuova edizione del Festivaletteratura di Mantova, uno degli eventi più importanti per la narrativa e saggistica straniera in Italia. Tra gli ospiti: Mariana Enriquez, Mieko Kawakami, Nathan Hill (di cui sto leggendo il bellissimo Il Nix, dopo Wellness), Paul Murray, Camila Sosa Villada, Yaroslav Trofimov.
I due maggiori premi letterari giapponesi – Akutagawa e Naoki – non sono stati assegnati per mancanza di vincitori meritevoli. Abbiamo tante cose da imparare.
Penguin Books adotta ufficialmente un unico carattere tipografico per tutti i suoi marchi editoriali: Penguin Inclusive Sans è un font improntato sulla piena leggibilità, progettato dalla type designer Olivia King, specializzata nei caratteri inclusivi (ovvero fatti per essere letti anche da persone con neurodivergenze, dislessia, ipovisione e così via). Ma ci sono anche questioni linguistiche, serviva una soluzione universale per adattarsi anche a tante lingue diverse. Il risultato è davvero interessante.
L’obiettivo era quello di creare un font in grado di incarnare la storia (e l’eredità) di una casa editrice internazionale come Penguin – fondata nel 1935 da Allen Lane – e allo stesso tempo rinnovare l’identità del marchio, adattandosi alle sue molte anime. Per intenderci, serviva un font che stesse bene sia sui classici della letteratura (un must per il catalogo dei tascabili Penguin) sia su un best seller di narrativa contemporanea. Bisognava mantenere una natura popolare, rassicurante ma anche fresca e audace. Se siete curiosi, qui un commento tecnico, da designer, sui vari cambiamenti richiesti e i ragionamenti fatti. Per esempio, alcuni glifi sono stati progettati per simulare movimento, e altri per richiamare “le ali” di un pinguino (logo storico del brand).Tra fine agosto e settembre arrivano in Italia i nuovi libri di Marisha Pessl (Darkly è un mistery ambientato in una scuola, sembra pane per i miei denti), di Mariana Enriquez (anche qui non regna l’allegria), Irene Solà. Torna anche una scrittrice affermatissima, una maestra della short story americana, Lydia Davis. Sembrano tutti bellissimi.
“L’horror è come una catarsi che avviene attraverso l’intrattenimento. È un modo per elaborare il nostro dolore e le nostre paure più profonde”. Jordan Peele, regista di pellicole cult come Us e Get out, ha curato un’antologia dell’orrore, formata da 19 racconti accomunati da un tema più che mai attuale, il razzismo, letto attraverso la lente del weird e dell’horror. Qualcosa là fuori arriva anche questo a settembre per Sellerio, che, in linea con le tendenze del mercato, prova a mettere una zampina nel genere.
Pedro Pascal + libri = Marketing fatto bene.
Che libri leggono gli scrittori? Speriamo gli stessi che consiglia Rachel Kushner.
Non vi augurerò avventure spettacolari per le vostre vacanze perché, maturando, sto iniziando a sviluppare desideri molto più semplici:
Buone letture!
Se hai dei suggerimenti su tematiche da affrontare, libri, meme e/o dritte di ogni tipo, scrivimi pure sui miei account social. Se vuoi informazioni sull’abbonamento scrivi a: info@nredizioni.it
Io durante le due/tre settimane di ferie tendenzialmente leggo molto meno del solito anche perché non faccio viaggi stanziali ma in movimento e di esplorazione cittadina, quindi non ho momenti veramente "vuoti".
Ma non ne faccio mai un problema, leggerò di più in altri momenti.
Perché dobbiamo prendere tutto per una gara, una performance?