Il mondo ha bisogno della Letteratura, la Letteratura ha bisogno dell’AI? – Inside Books #16
Vi chiedete mai a cosa serve la Letteratura in un mondo di intolleranza e violenza? Verremo spazzati via dall’Intelligenza Artificiale?
Nel mondo stanno succedendo cose terribili e, a volte, ci chiediamo quale possa essere il ruolo della bellezza dell’arte e della cultura in momenti critici. Me lo chiedo perché mi ritrovo a festeggiare un periodo professionale molto fortunato, ma mi rendo anche tristemente conto di vivere dentro una bolla.
Per quanto mi ritrovi ogni giorno ad assorbire tanti riscontri positivi sulla capacità delle Lettere di creare empatia e tolleranza verso gli esseri umani, di incoraggiare la riflessione e la capacità critica, poi leggiamo le notizie e ci esponiamo a una realtà sempre più modellata sulle percezioni di paura e angoscia, piuttosto che sui valori democratici.
Se viviamo in un momento in cui anche il lavoro da bibliotecari diventa pericoloso, c’è davvero qualcosa che non va. Ma anche le librerie non se la passano tanto bene con i problemi immobiliari delle grandi città.
Insomma, è un momento di sconforto e vorrei rispondere sempre più con citazioni di Cesare Pavese.
In realtà, non ho risposte da offrire, ma un po’ di speranza me l’ha portata l’autrice di Leggere Lolita a Teheran. Su Lucy Elena Stancanelli intervista Azar Nafisi sulla situazione delle donne iraniane oggi e sul ruolo trasformativo della letteratura. Anche quando sembra che tutto sia superfluo.
Un’altra bella riflessione sulla scrittura e sul suo potere di emancipazione, soprattutto per le donne, è contenuto nella Trilogia di Copenaghen di Tove Ditlevsen (pubblicato negli anni Sessanta in patria) che arriva raccolta in un unico volume per Fazi Editore. Un ottimo regalo di Natale con echi ferrantiani. Ve ne ho parlato più approfonditamente in questo reading vlog.
Sarà anche per questa sensazione di “crollo” della realtà politica, però sento il bisogno di rifugiarmi non soltanto nella Letteratura ma anche nella Letteratura che già ho amato. Lo sapete quanto ami rileggere, anche perché è ormai da anni che curo un gruppo di lettura sui classici in cui ritorno ai pilastri della mia vita da lettrice.
A proposito: sono ufficialmente aperte le prenotazioni per l’ultimo incontro in libreria dei Mattoni Americani di quest’anno, ovvero per la tappa su La valle dell’Eden di John Steinbeck, il 29 novembre alle 17:45 alla Hoepli di Milano. Basterà scrivere a press@hoepli.it per prenotare il posto in sala.
Ultimamente sto anche rileggendo una saga fantasy che ancora oggi trovo unica nel suo genere: L’attraversaspecchi di Christelle Dabos (che sto ascoltando in audiolibro su Audible). Che goduria.
Penso che la rilettura sia una pratica inesauribile, fondamentale per analizzare i tanti livelli di lettura contenuti in un’opera (che percepiamo in maniera diversa, anche a seconda della nostra età).
Ma c’è anche chi non è d’accordo, come Oscar Schwarts che sulla Paris Review firma un articolo Contro la rilettura (in italiano su Internazionale è riservato agli abbonati, ma qui c’è qualche informazione in più).
A proposito di rifugiarsi nella Letteratura, sicuramente molte di voi si sono fiondate su Intermezzo di Sally Rooney, uscito finalmente per Einaudi, il 12 novembre (qui la mia recensione). Ho avuto il piacere di parlarne in conversazione con Tegamini e Carlotta Sanzogni nel giorno d’uscita alla Mondadori di Milano. Grazie a chi è passato per un saluto. Potete recuperare la registrazione dell’evento tra qualche giorno sul loro canale YouTube. Intanto beccatevi il reel (ma che occhiaie ho?! Le luci non mi hanno aiutato).
Buone notizie anche per chi ha mancato l’appuntamento a Torino per la presentazione del mio reading journal (ma in generale è stata una chiacchierata sulla lettura e i social) con Francesca Marson (@nuvoledinchiostro). Fortunatamente il Circolo dei Lettori l’ha registrata e caricata su YouTube.
Editoria e dintorni
TikTok aprirà una casa editrice. Dal 2025 pubblicherà tra i 10 e i 15 libri all’anno sotto il brand 8th Note Press che ha già acquisito i diritti per oltre 30 opere. È molto probabile che si tratti di generi commerciali e molto amati sulla piattaforma come i romance e gli young adult, per rispondere meglio ai bisogni di una community che rende virali ogni anno – e in maniera piuttosto sorprendente – soprattutto titoli appartenenti a queste categorie. L’hashtag #booktok oggi conta 200 miliardi di visualizzazioni globali e oltre 38 milioni di post. Il rischio chiaramente è quello di scambiare la viralità per valore, oltre che cercare di governare dall’alto dei fenomeni che sorgono spontaneamente tra pari e che si sottovaluti un pubblico che non è assolutamente così scontato che sia facile da manovrare.
Si parla molto di Intelligenza Artificiale in editoria da quando è uscito questo articolo esplosivo sul quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung. Pare che in Germania si inizierà a gestire un software di AI con cui si potranno prevedere le vendite di un libro con una precisione dell’85%. Sandro Ferri (E/O) ha detto bah.
Qui anche altri pareri di cui condivido lo scetticismo ma per ragioni diverse. Innanzitutto, mi sembra che molte persone parlino di AI senza sapere minimamente come funzioni, scambiandola per dei calcoli statistici. Il che ovviamente è sbagliato, soprattutto se guardiamo al prossimo futuro (in cui questa tecnologia avrà dei margini di progresso enormi). Per esempio, molti tra gli intervistati pensano che questi strumenti siano inefficaci perché si basano sull’analisi dei bestseller del passato e del catalogo storico delle case editrici e sarebbero, quindi, totalmente ciechi rispetto alle esigenze del mercato editoriale presente e futuro. Io spero che le riflessioni sull’AI in editoria siano fatte da persone che hanno un’idea più precisa su come questi modelli siano addestrati, perché spoiler: non c’entra fare solo 2+2 ma sono strumenti di previsione a cui vengono dati in pasto non soltanto i meri numeri di vendita del mercato editoriale ma anche molte altre variabili. Più li addestri più imparano. Non sono semplici calcolatori.
Ma in ogni caso i sistemi predittivi sono già abbastanza accurati quando si parla di beni di consumo, senza bisogno nemmeno di scomodare il machine learning. È un po’ come il sistema di targeting che ogni giorno sperimentiamo navigando sui siti e sui social. Vi è mai capitato che vi venga suggerito un capo d’abbigliamento o un oggetto d’arredamento o una serie TV, qualche ora dopo aver espresso questo bisogno con i vostri amici o familiari? Ecco… non è perché gli smartphone vi ascoltano ma perché stiamo diventando sempre più prevedibili nei nostri percorsi. E più rimaniamo confinati nei nostri recinti più sarà facile farci rientrare in pattern di consumo prevedibili. È un cane che si morde la coda, insomma.
Quel che possiamo fare – e che faccio leggendo – è conservare uno spazio di random e un pizzico di casualità in quello che facciamo. Leggete libri che escono fuori dai vostri generi preferiti, fatevi sorprendere da ciò che trovate “casualmente” online e offline, cercate di spaziare tra le nazionalità e gli autori e le autrici. Coltivate voi la diversità perché sicuramente nessun editore o soggetto commerciale – checché ne dicano – lo farà al vostro posto.
Per approfondire: Le radici umanistiche dell’intelligenza artificiale generativa
In un’edizione con cinque donne in finale, il Booker Prize, il riconoscimento più prestigioso nel Regno Unito, è stato vinto da Samantha Harvey con Orbital (in arrivo nel 2025 per NN editore). Il romanzo, costruito per frammenti e secondo lo scrittore Joshua Ferris che lo ha recensito sul Times, meravigliosamente “senza trama”, racconta una giornata nella vita di sei astronauti, due uomini e quattro donne, a bordo di una stazione spaziale. Una riflessione sul lutto, sul desiderio e sulla crisi climatica che ha venduto più degli ultimi tre vincitori del Booker messi insieme.
A proposito di premi, tra le uscite recenti, segnalo la vincitrice del Pulitzer di quest’anno Jane Smiley, Erediterai la terra e Jenny Erpenbeck con Kairos, vincitrice dell’International Booker Prize, ambientato nella Berlino Est degli anni Ottanta.
Teniamo d’occhio questi potenziali romanzoni da regalare a Natale:
Elsewhere di Gabrielle Zevin, l’autrice di Tomorrow, Tomorrow and Tomorrow;
Indipendenza di Chitra Divakaruni (un romanzo familiare nell’India del 1947);
Caledonian Road di Andrew O’Hagan, la storia di un matrimonio nella contemporaneità, un racconto alla Wellness.
Per gli amanti dei thriller, è uscito La torre d’avorio di Paola Barbato, una sceneggiatrice e una fumettista di lunga carriera, legata alle storie di Dylan Dog.
Ritorna un autore ungherese già affermato nel mondo della narrativa desolata ma bellissima ovvero Avanti va il mondo di Laszlo Krasznahorkai (non ho ancora letto nulla di questo autore, penso che dovrei).
In ambito fantasy, sono usciti un libro di Susanna Clarke (un racconto illustrato ma meglio di niente) e il seguito di Oscuri Talenti di J.M. Mirò, una saga vittoriana, un po’ x-men un po’ racconto gotico.
Infine, Giulio Perrone porta un libriccino sulla New York di Paul Auster. E io piango.
Durante la trasmissione La Torre di Babele su La7, Paolo Crepet e Corrado Augias hanno commentato Lolita di Nabokov in maniera problematica, affermando che il film di Kubrick (un lapsus?) va portato nelle scuole perché è “l’archetipo del desiderio erotico della persona adulta verso quella acerba”. Il costante fraintendimento letterario di questo capolavoro mi lascia sempre senza parole, ma fortunatamente le ha trovate Carolina (@lhascrittounafemmina) nel suo reel. Poi ci chiediamo perché non si parla di libri in televisione. Le poltrone sono tutte occupate e anche da molto tempo.
Cillian Murphy è protagonista dell’adattamento cinematografico di Small Things like these di Claire Keegan. Ammetto di non aver letto ancora l’autrice che si inserisce perfettamente nel filone letterario di scrittrici e scrittori irlandesi che stanno felicemente dominando il settore della literary fiction europea da qualche anno a questa parte. È edita in Italia da Einaudi.
Appuntamenti e cose belle
È la settimana di Bookcity a Milano! Qui il programma. Noi ci vediamo sabato mattina da BASE con Tegamini e Labibliotecadidaphne durante BooksFriendsForever, organizzato da Il Libraio, e nel pomeriggio alla libreria indipendente di Cristina Di Canio, La scatola Lilla, per presentare il libro di Valentina D’Urbano, Figlia del temporale, con Eleonora Caruso. Poi segnalo:
domenica alle 11:30 a via Monte Rosa 91 Olivia Laing che presenta Il giardino contro il tempo;
sempre domenica alle 16:00 al Centro Internazionale di Brera, Gagliarda Potenza, un viaggio sonoro alla scoperta di Goliarda Sapienza con il collettivo Mis(S)conosciute.
Il 2 dicembre a Torino Norman Gobetti (traduttore storico, ora in libreria con Intermezzo di Rooney) si confronterà con Camilla Valletti su AI e traduzione per uno degli appuntamenti di In altre parole, un ciclo di incontri sulla traduzione organizzato dall’Indice dei Libri del Mese in collaborazione con @antro_torino e @unioneculturale. Qui i dettagli.
Sempre a Torino, da fine novembre a inizio dicembre, si tiene Il Festival del Classico, orientato soprattutto alla storia e alle culture antiche.
A Roma, nella Sala Santa Rita, fino al 12 dicembre, c’è “La Magia dei Classici”, una rassegna curata da Alessandro Piperno insieme a otto autrici e autori che raccontano i protagonisti della letteratura mondiale. Nei prossimi appuntamenti si discuterà di: Thomas Mann, Truman Capote, Raymond Carver, Sylvia Plath.
Spero che i vostri piani di lettura stiano andando meglio dei miei, vi lascio con un carosello di meme!
Se hai dei suggerimenti su tematiche da affrontare, libri, meme e/o dritte di ogni tipo, scrivimi pure sui miei account social. Se vuoi informazioni sull’abbonamento scrivi a: info@nredizioni.it
Ciao! Visto che hai parlato di editoria e AI ho pensato di condividere con te questi link:
https://www.thebookseller.com/news/new-publisher-spines-aims-to-disrupt-industry-by-using-ai-to-publish-8000-books-in-2025-alone
https://www.thebookseller.com/news/microsoft-launches-its-own-publishing-imprint-8080-books
sono due articoli che trattano del tema e che magari ti interessano (e magari conosci già).